sabato 4 ottobre 2014

Sequenze e codici




La sequenza scoperta dal famoso e geniale matematico Italiano Fibonacci, vissuto tra il 1170 ed il 1240 : 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13.....una successione di numeri, ognuno dei quali, escluso il primo ed il secondo, è la somma dei due precedenti, oggi, più di allora, lascia sbalorditi i ricercatori che hanno scoperto che questa sequenza è condivisa da molti elementi naturali, tra cui le immense galassie, nel mondo vegetale, ma è stata anche utilizzata in alcune costruzioni umane, e nell'arte da alcuni artisti.

Essa è strettamente avvinta alla sezione aurea : se si considera uno dei due numeri e si divide per il precedente il risultato sarà sempre 1.618, il numero d'oro.

La cosa straordinaria, che questa sequenza viene  persino utilizzata per il sequenziamento del DNA, una tecnica per decodificare la struttura chimica dei blocchi di DNA, di vari organismi, leggendolo attraverso la sua decomposizione, ma sono impiegati anche nel campo informatico.

Ma cosa significa in realtà questa incredibile condivisione?, certo che l'uomo si ispira alla natura, per forgiare le sue creazioni, e che questa sequenza funziona molto bene, perché altri? l'hanno applicata, ma ispira anche il terribile dubbio che tutto ciò che ci circonda non sia poi così naturale, in termini stretti come "natura crea"...

I codici genetici, le sequenze, la sezione aurea, fanno pensare che vi sia Qualcuno al di là del grande gioco, che si è manifestata sotto i nostri occhi, attraverso la creazione.

Ma quanti codici e sequenze, sono ancora sconosciuti?  

Come più volte ho detto, le limitazioni nella creatura umana, ha avuto sicuramente un artefice, che tuttavia sapeva che vi è un'evoluzione Naturale, che riesce a superare ogni codice e limite...o Super naturale o Divina ....

L'uomo sta sviluppando l'intelligenza artificiale, un giorno molto vicino, probabilmente riuscirà a creare una creatura simile a noi, con all'interno codici e sequenze, e la stabilita programmazione...., una creatura che si chiederà quale sia il motivo della sua esistenza..

La stessa domanda che ogni uomo sulla terra si pone, ed alla quale può rispondere in differenti modi, ma mai con certezza assoluta.

Se potessimo utilizzare il nostro cervello al 100%, saremmo più felici? Pare che le persone più intelligenti, e geniali, non siano mai le più felici, anzi...

Uno straordinario inconcepibile ed insospettabile computer regge la creazione? costruito da qualche Pazzo Ingegnere che ha cristallizzato materia libera, in materia organizzata?

Per quanto terribilmente sconcertante e terribile è una domanda che si pongono in molti, gli informatici più geniali, sanno che nel loro campo, con codici e sequenze si può fare molto...


Al di là di questo c'è molto di più...., se anche fosse, al di là di ciò che appare ai nostri poveri e limitati occhi, c'è molto di più....

Ma qualcuno  invece dice che siamo tutti sotto un profondo incantesimo....e se fosse vero?
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4 commenti:

  1. Spesso l'intelligenza è molesta, come un grande lume acceso in una camera da letto... Battutina iniziale per la tristezza che segue...
    Tu Daniela ti chiedi :"pare che le persone più intelligenti, e geniali, non siano mai le più felici, anzi..." da spuntato qual sono prendo spunto e parlo di quel ragazzo quattordicenne che rispondeva al nome di Brandenn Bremmer che si uccise con un colpo di pistola nel 2005. La motivazione sarebbe passata in secondo piano, ma si trattava del ragazzo più intelligente del mondo, che a 2 anni sapeva leggere e scrivere, che a 3 riusciva a suonare il pianoforte come un novello Mozart, componendo intere pagine musicali di pregio.

    Quando raggiunse l'età dei 10 anni il traguardo del liceo era già oltrepassato con il massimo dei voti, con il gruzzolo vinto sotto forma di borsa di studio si iscrisse all'università del Colorado dove ottenne diverse lauree, nell'anno del suo suicidio avrebbe avuto anche quella in medicina. Nel frattempo due sue composizioni erano state lanciate nel campo della musica classica. Non tutto si riduceva a questo, perchè tra uno svago e l'altro aveva avuto modo di digerire diversi testi scientifici, teorizzando nuove sequele, non aveva insomma quasi più niente da imparare...il suo quoziente d'intelligenza era valutato 178, ovvero il massimo rilevabile in menti mature e geniali. Potenzialmente era in grado di diventare un'altro Einstein in ogni campo del conoscere.

    Aveva relazioni del tutto normali con ragazzi della sua età, cosa dunque lo spinse al suicidio? Forse che gli ha nociuto la sua troppa intelligenza, il troppo "vedere" nel profondo la realtà (fisica) di questo mondo, del quale probabilmente non gradiva diventarne forzatamente ospite. Credo che l'abbia ucciso la troppa sensibilità, se è vero che piangeva per gli ammalati incurabili, per gli animali indifesi, per la crudeltà delle leggi naturali. Socrate, anch'egli si pronunciò così nel 399 a. C. "Per l'essere umano il mondo è come una prigione da cui non si può fuggire", lamentandosi della società umana che relegava gli spiriti ribelli al conformismo e alle ingiustizie.

    Forse il giovane Brandenn nella primavera dei suoi anni aveva socraticamente deciso di evadere da questo mondo con la cicuta di un proiettile. Il suo lodevole testamento era che ogni suo organo andasse trapiantato a chi ne aveva bisogno.

    Forse il caso Brandenn simboleggia davvero la ribellione della sensibilità umana contro gli errori della natura, come uno sciopero della vita contro la morte. Un caso simile riguarda il fisico italiano Ettore Majorana, ex bambino prodigio, Da ragazzino previde l'assetto delle leggi nucleari, ed anche l'esistenza di nuove particelle atomiche, scoperte poi anni dopo. Verso i 30 anni si tolse la vita (nel 1938) quando (quasi profeticamente) scoprì che dentro l'atomo esiste un particolare inferno e la follia della materia. Per quanto scritto, i saluti sono mogi, e quindi ini-ini...ciao
    Malles



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    1. Probabile, una profonda sensibilità, si scontra ogni giorno con le leggi naturali di questo mondo, a volte davvero troppo crudeli.
      Tuttavia nonostante tutta la tristezza, penso che abbiamo potenzialità insospettabili e sorprendenti...
      Non si dovrebbe mai disperare, anche se (a volte ci disperiamo eccome),,,
      Ti saluto caramente.

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  2. Purtroppo è tremendamente vero, la sensibilità umana è la classica arma a doppio taglio per il semplice motivo che essa può condurre un essere umano alla gioia o anche alla disperazione.Dipende a mio parere dall'uso che ognuno di noi nè fà e mi spiego meglio nel dire che se io uso la mia sensibilità solo ed esclusivamente per disperarmi e poi chiudermi nel mio bozzolo, senza avere alcun tipo di reazione alla mia disperazione,il discorso può diventare come nel caso Brandenn abbastanza pericoloso anche se non sempre dal finale tragico.Ma se io viceversa uso la mia sensibilità che a conti fatti è un dono che non tutti possediamo e sicuramente da ammirare e da elogiare perchè indice di un cuore colmo d'amore,ebbene se io la uso oltre che per piangere anche per fare del bene ai miei simili,umani e non umani.essa diventa nelle mie mani un arma a un solo taglio che è quello positivo per me e per gli altri.Quindi voglio dire che il segreto della sensibilità come anche quello dell'intelligenza stà nell'uso che ognuno di noi ne fà in questa vita.Emilio

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    1. E' profondamente vero ciò che dici..., anche se non è mai facile aiutare veramente...
      Ciao

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