domenica 19 ottobre 2014

Salti temporali - prima parte




Nel cuore di una città ormai deserta, una mattina, si era ritrovato in una appartamento abbandonato, Peter, cercava di capire cosa gli fosse veramente accaduto. Forse era solo un incubo, dal quale si sarebbe svegliato presto, almeno lo sperava.

La fame non sentiva ragioni, gli stava ricordando che era vivo, purtroppo in quell'appartamento, non vi era nulla di commestibile, il frigorifero, non più alimentato dall'energia elettrica, conservava resti di cibo oramai polverizzati dal tempo. Ovviamente non c'era neppure acqua corrente. Questo lo spinse ad uscire a cercare. Fuori, nel mezzo della città, sembrava quasi tutto in ordine, se non fosse per quella solitudine senza scampo, nessuna auto, nessun essere vivente, le saracinesche  chiuse piene di ruggine, un deserto in piena città, eppure non vi erano segni di distruzione, che lasciassero pensare ad una guerra, il cielo era di un azzurro meraviglioso, il sole alto, la temperatura era piacevole.

Cosa era accaduto ai suoi abitanti? Dove erano finiti? Non vi era nessun cadavere, solo alberi ormai rinsecchiti, tutto sembrava rinsecchito....da tempo.

Cercò disperatamente un segno di vita, una fontana, poi trovò un supermercato chiuso da molto tempo, ruppe il vetro con la speranza che conservasse qualcosa di commestibile, ma quando prese un pacco di pasta ormai ridotto in polvere, si accorse che l'anno di scadenza era il 2036, cosa era accaduto dopo?  Lui ricordava di vivere nell'anno 2011, di essere un investigatore privato, di avere famiglia, l'ultimo suo ricordo era quello di essere andato a dormire..." quindi questo è solo un incubo? Io sto sognando, devo solo riuscire a svegliarmi, si schiaffeggiò, si pizzicò, poi urlò, ma si ritrovò nuovamente in quello squallido luogo, dove tutto sembrava in ordine, ma in realtà nulla era intatto, non vi era più cibo nè acqua, segno che dal 2036, era trascorso ancora un bel pò di tempo".

Camminò ancora, per trovare segni di sopravvivenza, ma non trovò che il nulla, aveva sete, aveva fame, e nessuno lo avrebbe soccorso.
Poi stanco si fermò e si sedette su una panchina, in quello che una volta era stato un giardino, iniziò a riflettere...ed a pensare, si disse che doveva uscire da quella città, forse fuori di lì, avrebbe trovato una sorgente di acqua, della frutta, dell'erba selvatica.

Quella speranza fu sufficiente a ridargli vigore, grazie al cielo, qualche cartello, era ancora ben conservato, gli avrebbe permesso di uscire dalla città.
Camminò tantissimo, il sole era già molto basso e la luce stava lasciando il posto alla oscurità, la temperatura non era più piacevole, brividi di freddo iniziarono a tormentarlo, ma ormai era fuori... , dalla città..., poi quel che vide gli fulminò il cuore...non esisteva vegetazione, era tutto secco, quello che doveva essere stato il letto di un fiume, ormai non assorbiva acqua chissà da quanto tempo, era tutto arido e senza scampo, comprese di essere perduto, un uomo del passato, in un futuro senza vita. Non sapeva come tornare indietro e anche se fosse tornato sapeva che per l'umanità non vi sarebbe stata via d'uscita, in quel luogo non vi era più acqua, vegetazione, nulla.

Ma poi pensò il pianeta terra è grande, forse gli abitanti sono fuggiti in altri luoghi, più confortevoli. Ma lui non aveva mezzi per spostarsi, non aveva più forze per tornare indietro e nemmeno avanti, si sarebbe fermato lì a morire.






Ma non morì, aprì gli occhi e si ritrovò nel suo vecchio e comodo letto, sentì l'odore del caffè, si alzò trafelato, in cucina la moglie, stava preparando una buona colazione, disse alla moglie : " Dio che incubo, ero solo in una città senza vita, non c'era acqua, né vegetazione, tutto era arido, io stavo per morire di sete e di fame, figurati, sono riuscito ad entrare in un supermercato e l'ultima scadenza in un pacco di pasta era l'anno 2036, e questa era ormai diventata solo polvere, per cui doveva essere passato chissà quanto altro tempo "  " Ehi ma mi ascolti? La moglie sorridendo si sedette vicino a lui, e gli disse:" caro comunque ora siamo nel 2035". Lui la guardò e vide una signora molto più avanti con l'età, rispetto al ricordo che aveva di sua moglie..

Di nuovo quel panico sottile, che cercò di non far trasparire, in silenzio, consumò la sua colazione, poi andò nel salotto dove conservavano gli album di fotografie e iniziò a sfogliare gli ultimi due...Lì vi erano le vicende della sua famiglia, i matrimoni dei due figli, le fotografie dei nipoti, ma lui non ricordava nulla di tutto ciò, nonostante fosse ben presente in quelle foto. Pensò: " allora sono molto malato, forse ho qualche morbo, che mi ha fatto perdere la memoria". Davanti allo specchio vide un uomo ancora piacente, ma molto più anziano dell'ultima immagine che aveva di se stesso, aveva 54 anni e lui era rimasto indietro di 14 anni.

Chiese alla moglie il numero del loro dottore di famiglia Claudio, lei impallidì e disse:"caro, ma non ricordi? Claudio è morto un anno fa, ora il nostro dottore è Emilio, suo figlio". Altro colpo al cuore, Peter pensò che non sarebbe riuscito a sopravvivere, Claudio era l'unico amico, il punto di riferimento della sua vita.

Comunque telefonò ad Emilio, per prendere un appuntamento e sottoporsi ad una visita, il pomeriggio stesso Emilio lo visitò e lo trovò sano come un pesce, Peter non ebbe il coraggio di dirgli quello che gli stava accadendo. Se ne andò via dallo studio, sempre più  sconsolato.  Cercò su un elenco il numero di uno psichiatra. Prese un appuntamento per il giorno dopo.

Attraverso internet, cercò gli ultimi avvenimenti nei 14 anni che mancavano alla sua memoria, non ne ricordava neppure uno, tuttavia, scoprì che lui era diventato un investigatore famoso, aveva il suo bell'ufficio nel centro della città, e tre dipendenti, il suo sito lo informò sulla sua attività negli ultimi anni, molto più complesse le sue investigazioni si occupavano anche di spionaggio commerciale e finanziario. I suoi collaboratori lo accolsero calorosamente, peccato, per lui, che non ne ricordasse neppure uno, prima, aveva svolto la sua attività sempre da solo. Non sapeva quale fosse il suo ufficio...

La sera andò a letto presto, era troppo stanco, l'incubo stava continuando, sperava solo che il giorno dopo, lo psichiatra riuscisse a individuare il suo problema. Sua moglie era sempre più preoccupata, pensava che suo marito avesse dei terribili vuoti di memoria.

La mattina dopo, quando si svegliò, si chiese prima di riaprire gli occhi se l'anno sarebbe stato sempre il 2035..., dal 2011 al 2035 erano accadute cose impensabili, i governi della terra, collaboravano con quelli extraterrestri, vi erano stati grandi aiuti da parte degli alieni, la tecnologia era ormai molto avanzata, l'energia elettrica a quello che aveva capito, era alimentata da sistemi molto più complessi, il petrolio era stato accantonato, anche la fame nel mondo, non esisteva più, tutto era monitorato con più giustizia, tuttavia l'incubo che aveva vissuto in quella città vuota, lo tormentava indicibilmente.

Si alzò, un brivido serpeggiò nella schiena, quello non era il suo letto, nè il suo appartamento, dove si trovava allora?




Cari amici lettori, la prima parte termina qui...
Non possiamo che domandarci, in quale anno ed in quale luogo si è svegliato stavolta, il povero Peter....e cosa accadrà... 
ovviamente accetto critiche e suggerimenti...
a voi la seconda parte

4 commenti:

  1. Daniela,il viaggio di Peter attraverso le barriere del tempo e delle spazio in maniera quasi automatica mi riporta alla memoria la ormai universalmente conosciuta Teoria della Relatività del grande Albert Einstein, la quale concentrandosi in sostanza sulla ormai mitica formula E uguale a Mx C2 che stà a significare che la quantità energetica di un corpo si può misurare dalla grandezza della sua massa moltiplicata per la velocità della luce e che secondo gli autorevoli pareri dei più grandi scienziati di questo pianeta ha aperto orizzonti sconfinati sul cammino della nostra Scienza, perchè renderebbe possibile realmente, in un futuro non lontano, i viaggi nel tempo.Per il semplice motivo che con questa sua formula Einstein sosteneva che se un domani la tecnologia spaziale terrestre riuscisse a costruire un astronave e portarla a viaggiare nello spazio alla velocità della luce, per l'astronauta che in quel momento si trova a bordo il tempo si fermerebbe e non solo ma se sempre la stessa astronave riuscisse a superare la velocità della luce a quel punto il tempo inizierebbe a scorrere all'indietro e quindi il famoso astronauta si ritroverebbe senza volerlo a viaggiare nel tempo e a ritornare quindi nel Passato.Detto questo,attendo con ansia la seconda parte del tuo racconto.Ciao,Emilio

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  2. Grazie Nick, speriamo che solletichi la curiosità....
    Bada bene che la seconda parte la devo ancora scrivere....
    Grazie davvero

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